Fai il BOTTO BUONO a capodanno 2023
31 dicembre 2022
Tutti uguali? Sì, ma…
11 settembre 2022
Un po’ di rispetto per noi cittadini – parte seconda
17 agosto 2022
Un po’ di rispetto per noi cittadini – parte prima
13 agosto 2022
Poltrona nuova, problemi vecchi
11 agosto 2022
Doverose precisazioni sul dibattito sul fine vita
7 agosto 2022
La medicina che non cura ma ascolta
3 agosto 2022
Il concorso nazionale
1 agosto 2022
Franco Faldini 1932- 2022
14 luglio 2022
Ci sono giorni rari….
5 maggio 2022
Il 25 Aprile, la “festa del disaccordo”
25 aprile 2022
Ogni 25 Aprile mi sono sentito in dovere di ricordare un tempo passato che non ho vissuto, che ho letto sui libri di storia, sui giornali e dai racconti di casa: per noi il 25 Aprile 1945 vuol dire libertà, una libertà senza colore, non di parte. Una data che chiudendo la parentesi di dittatura, di oppressione e occupazione di stampo fascista e nazista ha aperto le porte alla libertà di pensiero ed opinione di cui oggi possiamo godere. Con il 25 Aprile 1945 è finito il reato di opinione, da allora ognuno ha potuto pensarla come voleva, per questo oggi dovrebbe essere la festa di tutti quelli che in disaccordo su qualcosa possono esprimere liberamente il loro dissenso anche su regole e leggi che sono tenuti a rispettare. 25 Aprile come “festa del disaccordo”, perché ciascuno possa sempre esprimere la propria diversa opinione.Il pensiero unico del dittatore piace a chi non l’ha provato sul serio, a chi guarda da lontano senza osservare, giudica senza provare: affascina dall’esterno ma il “mito” dell’uomo forte e decisionista costa anche l’impossibilità di esprimere il proprio disaccordo, un prezzo che da vicino è troppo alto da pagare. Per questo, oggi più che mai viva il 25 Aprile, viva la libertà: un valore conquistato da chi ci ha creduto, cui non è giusto dare un colore; perché è bene ricordarlo che l’Italia è stata liberata dalle forze alleate e dai tanti Italiani oppressi dal regime: partigiani di ogni estrazione culturale e religiosa hanno combattuto dalla stessa parte. Lo Zio Gino fu medico della “Garibaldi” sotto il falso nome di “Dott.Attilio” e Nonno Giulio, esule in Perù, il 25 Aprile 1945 mise fuori del balcone la bandiera Italiana perché l’Italia era stata liberata dalla dittatura e dall’occupazione straniera. Per me ogni anno il 25 Aprile rappresenta la “festa del disaccordo” come opinione diversa, un valore da custodire nel nome della libertà che ci è stata regalata da chi ha combattuto con le armi per ottenerla, e da chi, in combattimento è caduto. Viva la libertà, viva il 25 Aprile!
(Ritratto di Eroe Partigiano, mamma Carla)
Il vaccino contro la guerra
2 aprile 2022
Tre figlie, vaccinate contro il covid: ecco i perché.
12 febbraio 2022
Il giorno della memoria
27 gennaio 2022
Il giorno della memoria perché tutti, almeno un giorno, possano ricordare ciò che alcuni non riescono a dimenticare. “ A Parma negli anni ‘30 abitavamo in una bellissima villetta liberty, in via Solferino, ma eravamo in affitto, tuo padre era piccolo ma io la ricordo benissimo …. mamma (mia nonna) voleva che la comprassimo ma mio padre (mio nonno) si rifiutò. Il motivo? “perché non ha le ruote”. Mio padre era intelligentissimo, aveva previsto tutto….” Due chiacchiere con lo zio Franco per ricordare, qualche giorno fa, il giorno della memoria.
Come non rendere vano il sacrificio dei non vaccinati COVID-19
24 gennaio 2022